terapista che legge

Come posso aiutarti

In linea con il Codice Deontologico, il logopedista è il professionista sanitario che si occupa della prevenzione, della valutazione e del trattamento delle patologie del linguaggio, della comunicazione e delle funzioni corticali superiori in età evolutiva, adulta e geriatrica, comprese le alterazioni della deglutizione. 

" Per comunicare, metti in ordine le tue parole, dà loro uno scopo, usale per persuadere, istruire, scoprire"

William Safire

lettere sparse per trattamento dal logopedista
Photo by Sven Brandsma on Unsplash

Le Prime Parole

lettere sparse per trattamento dal logopedista
Photo by Sven Brandsma on Unsplash

Le tappe di acquisizione del linguaggio e lo sviluppo delle competenze linguistiche sono caratterizzati da una grande variabilità che riguarda i tempi, i modi e le strategie di apprendimento dei bambini. All’interno di tale mutevolezza, tuttavia, è possibile individuare fasi evolutive comuni a molti bambini, indipendentemente dal contesto linguistico e culturale in cui questi nascono e crescono. (L. Marotta, M.C. Caselli )
Sin dai primi anni di vita, queste differenze individuali possono nascondere la presenza di un ritardo o di un disturbo del linguaggio. 
Per ‘ritardo‘ si intende uno sviluppo atipico del linguaggio, nel quale le competenze attese a una determinata età sono osservabili a un’età successiva. 
Con il termine ‘
disturbo‘, invece, viene introdotto il concetto di ‘devianza’, andando a definire uno sviluppo alterato del linguaggio. 
Il logopedista insegna al genitore come stimolare la comparsa delle prime parole nei bambini sin dai primi mesi di vita, oltre ad intervenire nei casi di ritardo e/o disturbo di linguaggio. 

Disturbi di Apprendimento

bambina che legge un libro
Photo by Josh Applegate on Unsplash

La letto-scrittura è un sistema di comunicazione temporo-spaziale che consente una conservazione dei messaggi nel tempo attraverso il canale visivo grafico-plastico. 
L’apprendimento della lingua scritta è una tappa fondamentale nella vita di un individuo e temporalmente segue l’acquisizione del linguaggio orale. L’apprendimento richiede da parte del bambino il raggiungimento di un buon livello generale dal punto di vista cognitivo, percettivo, linguistico, sociale ed affettivo. Il mancato conseguimento di questi aspetti può portare a difficoltà nella lettura, nella scrittura e nel calcolo. 
I Disturbi Specifici di Apprendimento comprendono la dislessia, la disortografia, la disgrafia e la discalculia. Si tratta di difficoltà di natura neurobiologica endogena, in assenza di deficit sensoriali, cognitivi e/o condizioni di svantaggio socio-culturale. 
Il logopedista è una delle tre indispensabili figure professionali che concorrono alla definizione della diagnosi di DSA, insieme a neuropsichiatra infantile e psicologo. 

bambina che legge un libro
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deglutizione disfunzionale

La deglutizione è un meccanismo che va incontro ad una maturazione fisiologica, durante la quale avviene il passaggio dalla deglutizione infantile a uno schema deglutitorio di tipo adulto. In alcuni casi questa fisiologica evoluzione può non verificarsi automaticamente, comportando uno schema deglutitorio non in linea con l’età cronologica del bambino. 
La deglutizione disfunzionale rientra in un quadro più ampio caratterizzato dallo Squilibrio Muscolare Oro-Facciale (SMOF): si tratta dell’alterazione dei rapporti di forza muscolare di labbra, mandibola e lingua e/o dei pattern di movimento durante l’atto deglutitorio.
L’intervento del logopedista, in stretta collaborazione con il pediatra e il medico odontoiatra, è volto a facilitare l’instaurarsi di una deglutizione fisiologica di tipo adulto, oltre a migliorare eventuali disturbi associati a questo quadro patologico, come ad esempio il sigmatismo interdentale

disfagia adulta

La deglutizione viene definita come l’abilità di convogliare le sostanze, di qualsiasi tipo di consistenza (solide, liquide, gassose o miste) dall’esterno allo stomaco. Queste sostanze possono, sia fisiologicamente che nella patologia, avere una direzione dall’esterno allo stomaco (deglutizione fisiologica) oppure dallo stomaco verso l’esterno. In quest’ultimo caso è presente un’alterazione non fisiologica della dinamica deglutitoria, con percorsi completi o parziali, che prende il nome di disfagia

Le patologie che causano la disfagia possono essere di origine neurologica acuta (esiti di ictus ischemici, emorragie cerebrali, gravi cerebrolesioni acquisite, sindrome di Wallemberg etc.), neurodegenerativa (ad esempio quadri di SLA o morbo di Parkinson) oppure di tipo oncologico nel distretto testa-collo (con o senza indicazione di radio/chemioterapia. 

Il logopedista accompagna la persona nei tre step che costituiscono la core competence del professionista: screening, valutazione (clinica e strumentale) e trattamento, con l’impostazione di metodiche di compenso, tecniche rieducative e provvedimenti adattivi. 

Dottoressa con cuore
Photo by Patty Brito on Unsplash

Curare la voce

Dottoressa con cuore
Photo by Patty Brito on Unsplash

La voce è una delle caratteristiche che più rappresenta ognuno di noi. La presenza di una causa organica (es. noduli, polipi, edema di Reinke, granulomi laringei) o un utilizzo scorretto e inconsapevole, se trascurato, possono portare all’insorgenza di vere e proprie patologie vocali.  
La disfonia è un disordine caratterizzato da alterazioni della qualità, altezza e intensità della voce oppure da uno sforzo vocale che compromette la comunicazione o riduce la qualità di vita relativa alla voce. La disfonia può anche originare da una causa di tipo neurologico, come in occasione dei quadri di Miastenia Gravis, SLA, morbo di Parkinson, Corea di Huntington e lesioni cerebellari. Frequenti sono le richieste di trattamento logopedico da parte dei professionisti della voce. 
L’obiettivo del logopedista è ristabilire nel paziente una voce eufonica, ossia l’emissione vocale migliore possibile secondo i criteri di economia e di efficacia in relazione alla situazione psico-fisica del soggetto. 

afasia vs disartria

Donna con megafono
Photo by Maayan Nemanov on Unsplash

L’afasia è un disturbo acquisito del linguaggio, caratterizzato dalla perdita parziale o totale di una o più abilità comunicative già strutturate a seguito di una lesione organica delle strutture cerebrali responsabili dell’espressione e o della comprensione di qualsiasi messaggio. Si tratta di una maschera sotto cui si celano le reali competenze della persona e che va ad interferire con le sue capacità di parlare, leggere, scrivere e capire. L’afasia ha un grande impatto sulla comunicazione come strumento di partecipazione alle attività della vita quotidiana, riversandosi in modo particolare sulla possibilità di relazionarsi con gli altri.  
Con il termine disartria, invece, intendiamo una serie di disturbi del linguaggio ad origine neurologica che provocano alterazioni nella forza, nella velocità, nell’ampiezza, nella stabilità, nel tono e nell’accuratezza dei movimenti richiesti a livello respiratorio, fonatorio, risonantico ed articolatorio per produrre il linguaggio. Se con l’afasia vi è una difficoltà legata alla lesione dei centri in cui viene prodotto il linguaggio, nella disartria questi centri sono preservati, mentre è compromessa la possibilità di far uscire il messaggio dal punto di vista motorio

Donna con megafono
Photo by Maayan Nemanov on Unsplash

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